- Struttura anatomica dell’articolazione dell’anca
- Movimenti dell’anca e loro importanza nella vita quotidiana
- Cause di dolore e patologie comuni
- Diagnosi e trattamento personalizzato
- Come prendersi cura dell’articolazione dell’anca
- Conclusioni
C’è una parte del nostro corpo che, per via della sua posizione centrale, influisce sui movimenti di altre ossa e muscoli. Tanto è vero che, quando provi dolore a questa parte del corpo, hai ripercussioni anche su altre. Ecco perché bisogna sempre mantenerla in salute. Sto parlando delle tue anche.
L’articolazione dell’anca, nota anche come articolazione coxofemorale, è una struttura che supporta e facilita molte delle attività quotidiane. Camminare, correre, salire le scale e persino sedersi sono movimenti che dipendono dall’integrità e dalla funzionalità di questa articolazione.
A Milano e in altre città dove opero, mi capita di incontrare pazienti che descrivono dolori all’anca che compromettono la loro qualità di vita. In questo articolo cercherò di spiegare come funziona questa articolazione, perché può sviluppare problemi e come possiamo intervenire per migliorare la situazione.
Struttura anatomica dell’articolazione dell’anca
L’anca è un’articolazione di tipo enartrosi, caratterizzata da un movimento a 360 gradi. È formata da due componenti principali: la testa del femore, una struttura sferica che si incastra perfettamente nell’acetabolo, una cavità del bacino.

Entrambe le superfici sono rivestite da cartilagine articolare, un tessuto liscio e resistente che riduce l’attrito tra le ossa durante il movimento. Se questo viene a mancare, si sviluppa la comune artrosi, che provoca dolori, rigidità e, nei casi più gravi, impossibilità di movimento.
La stabilità è assicurata da una capsula articolare che avvolge l’articolazione, insieme a legamenti robusti come il legamento ileofemorale, ischiofemorale e pubofemorale, che limitano movimenti eccessivi. I muscoli circostanti, tra cui i glutei e i flessori dell’anca, offrono ulteriore supporto e coordinano ogni movimento, dalla flessione alla rotazione.
Questa struttura complessa rende l’articolazione un sistema resistente, ma anche soggetto a usura e patologie. Con il tempo, le attività quotidiane possono sovraccaricare l’articolazione, portando a dolore e rigidità. Per i pazienti che vivono questi sintomi, è fondamentale comprendere che la diagnosi e il trattamento adeguati possono fare la differenza.
I movimenti possibili e il ruolo dell’anca nella vita quotidiana
L’anca consente una vasta gamma di movimenti, che comprendono flessione, estensione, adduzione, abduzione e rotazione.
Durante la flessione, la coscia si avvicina al tronco, come quando ci sediamo o solleviamo un oggetto. L’estensione, al contrario, avviene quando portiamo la gamba indietro, come accade nel camminare. La stabilità laterale è garantita da movimenti come adduzione e abduzione, che spostano la gamba verso il corpo o lontano da esso. Infine, le rotazioni permettono alla gamba di muoversi verso l’interno o l’esterno, una funzione cruciale durante molte attività sportive.
Questi movimenti sono alla base della mobilità e dell’equilibrio. Quando l’articolazione è sana, tutto avviene senza sforzo. Tuttavia, in presenza di lesioni o patologie, anche azioni semplici possono diventare dolorose.
Pazienti che mi raccontano difficoltà nel salire le scale o dolore durante una camminata al parco spesso non immaginano che l’anca possa essere così coinvolta. Spiegare come questa articolazione contribuisce a ogni passo è un primo passo verso il miglioramento.
Cause di dolore e patologie comuni

L’articolazione dell’anca può essere soggetta a traumi, come incidenti stradali o mentre si fa sport, ma anche da diverse patologie, alcune legate all’invecchiamento o condizioni infiammatorie.
- Una delle cause più comuni è la coxartrosi, una forma di artrosi che colpisce l’anca e comporta un deterioramento progressivo della cartilagine. Con il tempo, il dolore e la rigidità diventano sempre più presenti, limitando i movimenti
- Un’altra condizione è l’osteonecrosi della testa del femore, spesso associata a una riduzione del flusso sanguigno. Questo problema può portare a un rapido deterioramento dell’articolazione se non affrontato tempestivamente. I pazienti che manifestano dolore persistente e difficoltà di movimento dovrebbero essere valutati con attenzione per escludere questa condizione
Tra le patologie infiammatorie, l’artrite reumatoide è una malattia autoimmune che provoca infiammazione cronica, portando a dolore e rigidità. Per alcuni pazienti, questa condizione può manifestarsi anche con gonfiore e sensazione di calore nella zona dell’anca.
Diagnosi personalizzata e approccio al trattamento
Quando un paziente si rivolge a me per un problema all’anca, il primo step è sempre ascoltare con attenzione. Ogni persona sperimenta il dolore in maniera diversa, e capire come e quando si manifesta aiuta a individuare la causa. Dopo un’attenta valutazione clinica, possono essere necessari esami diagnostici come radiografie o risonanza magnetica per analizzare la struttura articolare e identificare eventuali problematiche.
Il trattamento dipende dalla diagnosi. Per la coxartrosi, ad esempio, si possono adottare terapie conservative, come farmaci anti-infiammatori o fisioterapia. In alcuni casi, è possibile considerare infiltrazioni di acido ialuronico o cortisone per alleviare l’infiammazione e migliorare la mobilità.

Nei casi più gravi, si può prendere in esame l’opzione chirurgica, come la sostituzione protesica dell’anca. Non bisogna spaventarsi: oggi, le moderne tecniche mininvasive con protesi personalizzate consentono di ottenere risultati eccellenti e duraturi a fronte di un recupero più rapido e con molto meno dolore.
I miei pazienti mi dicono spesso che avrebbero considerato prima l’intervento protesico, se solo avessero saputo quanto fosse efficace, sicuro e con il minimo dolore.
Per le patologie infiammatorie, il trattamento include spesso farmaci immunosoppressori o biologici, utili a controllare l’evoluzione della malattia. Nei casi di traumi, la gestione può variare da immobilizzazioni semplici a interventi più complessi, come la ricostruzione chirurgica.
Come prendersi cura dell’articolazione dell’anca
A volte, l’artrosi non si può evitare e, prima o poi, i dolori compaiono. Altre volte, alcuni comportamenti possono peggiorare le condizioni delle proprie articolazioni.
Consiglio sempre, anche in assenza di problemi evidenti, di prendersi cura delle proprie articolazioni. Mantenere un peso corporeo adeguato riduce il carico sull’anca, mentre l’attività fisica regolare aiuta a rinforzare i muscoli circostanti.
Attività a basso impatto, come nuoto o ciclismo, sono ideali per mantenere l’anca in movimento senza sovraccaricarla. Lo stretching regolare contribuisce a mantenere la flessibilità, mentre esercizi di rafforzamento, mirati ai muscoli del bacino e delle gambe, possono migliorare la stabilità.
Per i pazienti che si rivolgono a me, uno degli aspetti più gratificanti è poter condividere un piano personalizzato per migliorare la salute dell’anca. Ogni percorso è unico e basato sulle esigenze specifiche della persona.
Conclusioni
Il dolore all’anca può limitare molte attività quotidiane, rendendo difficili anche i momenti di relax. Per questo, il mio obiettivo è offrire un supporto medico che tenga conto non solo del problema fisico, ma anche dell’impatto emotivo che questo può avere.
A Milano e nelle altre sedi dove lavoro, ogni paziente viene accolto con l’attenzione e la professionalità che merita. Offro un percorso diagnostico e terapeutico completo, con tecniche avanzate e un approccio umano. La mia priorità è restituire alle persone la libertà di movimento e la serenità di una vita senza dolore.
Se stai vivendo un problema all’anca o hai bisogno di un consulto, non esitare a contattarmi attraverso il mio sito.