Che cos’è?
Il conflitto o impingement femoro acetabolare è un contatto anomalo tra il collo del femore e l’acetabolo (quindi il bacino) che crea infiammazione e dolore. Spesso questo contatto è causato da anomalie anatomiche o condizioni predisponenti come l’iperlassità, cioè un’eccessiva elasticità delle articolazioni.
Quali tipi conosciamo?
Esistono due categorie principali di conflitto: quello chiamato CAM (dalle camme dei pistoni dell’auto) che definisce una “gobba” nel collo femorale e che lo rende convesso invece che concavo; e il PINCER dove un’eccessiva profondità dell’acetabolo determina un contatto tra quest’ultimo e il collo del femore.
Chi ne è affetto?
La patologia è più comune nei giovani maschi e sportivi di alto livello, ma potenzialmente può colpire chiunque. Sono state proposte diverse ipotesi e la più accreditata sostiene che sia un microtrauma ripetuto durante l’accrescimento (soprattutto in flessione dell’anca) che determina questa crescita eccedente di osso sul collo del femore.
Una seconda categoria di persone colpite è invece quella di ragazze molto elastiche che praticano sport come la danza o la ginnastica artistica che a causa delle elevate escursioni dell’articolazione creano un conflitto anomalo.
Quali sono le conseguenze?
Il sintomo principale di questa patologia è rappresentato ovviamente dal dolore, causato a sua volta da lesioni e infiammazione della cartilagine, lesioni del labbro acetabolare e in generale delle strutture intorno all’articolazione dell’anca.
Molti studi indicano anche che questa condizione predispone ad un’artrosi precoce, patologia poi irreversibile se avanzata.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi a volte è molto semplice, altre volte è una diagnosi di esclusione. L’FAI (femoro acetabular impingement), come lo chiamano gli anglosassoni, è una patologia di recente identificazione, per cui abbiamo ancora molto da scoprire. Ci sono dei test specifici, quasi sempre positivi. Con una raccolta della storia clinica e la visione di radiografie standard a volte è possibile fare diagnosi, ma in molti casi è necessaria una risonanza magnetica o una TAC con ricostruzioni 3D.
Con i casi più dubbi nella mia pratica clinica solitamente effettuo un’infiltrazione intra-articolare con dell’anestetico sotto guida TAC per capire se il dolore scompare totalmente o meno.